La startup biotecnologica statunitense Rejuvenate Bio ha recentemente affermato di aver raddoppiato la durata della vita di alcuni topi anziani attraverso l’utilizzo di una tecnologia di riprogrammazione genetica. La tecnologia utilizzata consiste in un’iniezione che ha modificato la struttura genetica dei topi anziani, prolungando così significativamente la loro aspettativa di vita. La notizia deve ancora essere verificata attraverso un processo di revisione paritaria, ma se confermata rappresenterebbe un importante passo avanti nella lotta contro l’invecchiamento e le malattie legate all’età.
Riprogrammazione genetica: come si comporta sui topi
Nello specifico Rejuvenate Bio ha utilizzato un’iniezione di proteine in grado di riprogrammare i loro geni. Secondo i dati dello studio, i topi trattati con questa terapia hanno vissuto in media per 18 settimane, mentre i topi non trattati solo per 9 settimane. Tuttavia, la tecnologia utilizzata non è nuova e si basa sulla scoperta del biologo giapponese Shinya Yamanaka del 2012, che gli ha fatto guadagnare un premio Nobel. La notizia deve ancora essere verificata da scienziati esterni e non correlati alla ricerca.
Ma come in ogni cosa ci sono dei lati negativi. Innanzitutto vanno considerate le preoccupazioni riguardo i test condotti sui topi che hanno mostrato la possibilità di causare il cancro. È anche importante considerare che una terapia che funziona sui topi potrebbe non essere efficace sugli esseri umani.
Inoltre, gli esperimenti sono stati condotti su topi affetti da una condizione di invecchiamento precoce, quindi non è chiaro se la terapia sarebbe efficace su topi sani. Nonostante anni di ricerca da parte di vari gruppi, la risposta rimane ancora incerta e dobbiamo attendere il parere degli esperti.