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Trasformare le miniere in batterie gravitazionali potrebbe essere la nuova ‘moda’

Una delle sfide più importanti che l’uomo si trova ad affrontare nell’era moderna è la necessità di scoprire fonti di energia alternative. Alcune di queste idee possono sembrare assurde al momento (come quella di trasformare le miniere abbandonate in enormi batterie), ma a lungo andare potrebbero rivelarsi essenziali.

L’idea non è molto diversa da quella che si può intuire: un oggetto situato in una posizione elevata possiede energia potenziale, e il processo di trasformazione di tale energia in energia cinetica, facendo cadere l’oggetto, crea elettricità. Una batteria a gravità funzionerebbe in modo simile a un sistema di frenata rigenerativa, in quanto raccoglierebbe l’energia utilizzando la sabbia messa su un ascensore e poi fatta scendere in un pozzo minerario.

Uno studioso ha proposto il suo ‘esperimento’

La maggior parte dei veicoli contemporanei, comprese le varianti ibride ed elettriche, sono dotati di un sistema di frenata rigenerativa. Questa tecnologia aiuta a mantenere la batteria carica estraendo l’elettricità dal veicolo durante la decelerazione (che normalmente si disperderebbe nell’aria attraverso il calore). È possibile che la sabbia venga mantenuta in basso e poi sollevata in alto quando c’è abbondanza

di energia.

Sarebbe vantaggioso sia per l’ecologia che per l’economia delle comunità rurali se le miniere abbandonate, che si stima siano un milione o più in tutto il mondo, venissero utilizzate per creare energia pulita e rinnovabile. “È possibile che la cessazione delle operazioni minerarie comporti la perdita di posti di lavoro per migliaia di persone. Gli effetti sulle comunità che dipendono dalle miniere sono disastrosi“, secondo Julian Hunt, autore dell’articolo e autore della ricerca. Il fatto che le miniere dispongano già dell’infrastruttura di base e siano collegate alla rete energetica comporta un notevole risparmio sui costi di implementazione delle centrali elettriche verdi.

Nei prossimi anni sarà necessario investire non solo nel nucleare, ma anche in queste e altre forme di energia alternativa.

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Pubblicato da
Michele Ragone