Le missioni spaziali stanno diventando sempre più ambiziose e raggiungono zone man mano più remote del Sistema Solare, per questo la necessità di strumenti analitici efficienti è in costante crescita. Un team di ricercatori dell’Università del Maryland ha sviluppato un nuovo dispositivo laser per la NASA, che pesa solo 7kg ma è in grado di analizzare campioni di materiale planetario alla ricerca di tracce biologiche, e di conseguenza la vita oltre la Terra.
Questo strumento è una versione ridotta di un suo predecessore, è composto da un laser a impulsi ultravioletti che rimuove il materiale dai campioni e un analizzatore Orbitrap che fornisce dati ad alta risoluzione sulla chimica dei materiali. Tale progetto sarà di estrema importanza per le future esplorazioni spaziali, come la missione per l’identificazione di vita aliena su Encelado
e l’esplorazione della superficie lunare del programma Artemis della NASA.Inoltre, questo strumento potrebbe essere utilizzato per analizzare campioni di materiale raccolti da altre sonde spaziali, come la sonda Rosalind Franklin dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea) che sta attualmente esplorando la regione del Polo Nord di Marte alla ricerca di tracce di acqua e di vita. Potrebbe anche essere utilizzato in futuri voli su pianeti esterni al nostro Sistema Solare, come Giove, Saturno, Urano e Nettuno.
In generale, questo strumento rappresenta un grande passo avanti nella capacità di analizzare i campioni raccolti durante le missioni spaziali. La sua abilità nell’analizzare campioni di materiale planetario alla ricerca di tracce biologiche in modo efficiente e preciso, potrebbe aprire la possibilità di scoperte scientifiche significative e di una maggiore comprensione della vita nell’universo.