L’intelligenza artificiale può aiutare i medici e i pazienti laddove la mano umana risulta essere troppo lenta nella valutazione, ma questa volta stiamo parlando della vita delle persone.
Un nuovo sistema in Veneto consentirebbe ad un’intelligenza artificiale di attribuire la classe di priorità (codice verde, giallo o rosso) per entrare in ospedale ed essere curati. Una scelta che prima veniva effettuata in base alla valutazione sul momento dell’infermiere o del dottore di turno.
Lasciare una scelta così importante nelle mani di un IA, è davvero sicuro per la nostra incolumità? Potrà anche essere infallibile, ma non prendendo in considerazione il lato umano potrebbe davvero far succedere cose spiacevoli.
Cosa è successo in Veneto
Il problema risiede nel fatto che potrebbe esserci una fuga di dati su larga scala di dati privati come quelli che riguardano la condizione medica di un paziente, ed è un problema che riguarda tutti. Per questo il Garante della Privacy ha deciso di indagare sull’argomento cercando di fare luce su ciò che sta avvenendo alle spalle dei cittadini.
“Entro 20 giorni la Regione Veneto dovrà comunicare all’Autorità ogni elemento utile alla valutazione del caso, precisando in particolare se l’attribuzione della classe di priorità delle prestazioni sanitarie (urgente, breve, differita, programmata) sia realmente effettuata in forma automatizzata, attraverso algoritmi. L’indicazione della classe di priorità non sarebbe, peraltro, modificabile dal medico” chiarisce il comunicato che conclude così: “dovrà inoltre specificare le modalità utilizzate per informare gli assistiti dell’iniziativa, fornire elementi sulla valutazione di impatto effettuata e indicare il numero di pazienti coinvolti dal trattamento”.