Il dott. Caleb Kruse della Earthrise Media e il Dr. Fabien Laurier della Minderoo Foundation, insieme ai loro colleghi, hanno recentemente presentato un innovativo metodo di monitoraggio dei rifiuti. Il sistema utilizza i dati rilevati dai satelliti per identificare e monitorare i siti di smaltimento illeciti e inquinanti, consentendo una maggiore comprensione dei siti di rifiuti sulla terraferma.
Satelliti: un nuovo modo per tenere sotto controllo i rifiuti
Il problema dello smaltimento indiscriminato dei rifiuti è una questione globale di grande importanza, con milioni di tonnellate di plastica che finiscono negli oceani ogni anno, danneggiando gli ecosistemi e le specie marine. Per affrontare efficacemente questo problema, è necessaria una maggiore comprensione dei siti di smaltimento dei rifiuti sulla terraferma.
Il nuovo sistema sviluppato dal dott. Kruse e colleghi servirà proprio a questo e sarà possibile grazie a reti neurali per analizzare i dati satellitari del programma Sentinel-2 dell’Agenzia Spaziale Europea. I ricercatori hanno testato il sistema in Indonesia, rilevando 374 siti di rifiuti, il doppio di quelli riportati nei registri ufficiali. In seguito, hanno esteso la ricerca a tutti i paesi del Sud-est asiatico, identificando un totale di 966 siti di rifiuti, quasi tre volte il numero dei siti registrati ufficialmente.
I ricercatori hanno poi scoperto che quasi il 20% dei siti di rifiuti rilevati si trovano entro 200 metri da un corso d’acqua, con alcuni che si riversano chiaramente nei fiumi che alla fine sfociano nell’oceano. I ricercatori sperano che il loro sistema possa aiutare i governi e gli scienziati di tutto il mondo a prendere decisioni informate per gestire meglio i rifiuti e prevenire che gli inquinanti terrestri finiscano negli oceani.