Dopo i recenti licenziamenti effettuati da grandi aziende come Microsoft, Google, Twitter etc, il colosso Apple è rimasta l’unica a non aver ancora annunciato licenziamenti di massa.
Il merito lo possiamo attribuire ad un atteggiamento più cauto durante la pandemia. Il 79% dei licenziati nel tech americano, fortunatamente ha un nuovo lavoro entro tre mesi. Scopriamo insieme tutti i dettagli.
Ovviamente ogni azienda dipende da una storia a sé, i licenziamenti decisi da Twitter sono diversi da quelli di Amazon, così come quelli del colosso dei pagamenti Stripe non possono essere messi sullo stesso piano di quelli decisi dalle società che lavorano con le criptovalute come Coinbase.
Ma tra tutte c’è almeno un minimo comune denominatore. I licenziamenti sono una risposta al peggioramento delle condizioni macroeconomiche e allo spettro di una imminente recessione globale.
Condizioni che gravano anche su Apple. Ma la società guidata da Tim Cook sembra avere fondamentali più solidi per superare l’inverno dell’economia digitale.Un’altra grande differenza tra le aziende è che durante gli anni della pandemia, alcuni colossi hanno assunto tantissimo per far fronte all’esplosione della domanda di beni e servizi digitali. Apple no. Quest’ultima durante i mesi più difficili del Covid-19 ha assunto molto di meno. Mantenendo intatto l’ingresso di nuovi dipendenti rispetto a quanto fa dal 2016. Fortunatamente, come detto al principio, oltre il 75% degli utenti licenziati, riesce a trovare un altro lavoro in tre mesi.