La medicina ha raggiunto un nuovo livello di eccellenza con l’operazione eseguita con successo dai medici ucraini, che hanno rimosso una granata dall’interno del corpo di un soldato, precisamente sotto il cuore. La rimozione dell’ordigno, pronto ad esplodere in qualsiasi momento, è stata effettuata dai chirurghi sotto la supervisione di due esperti genieri, per ridurre al minimo il rischio di esplosione. Nonostante il pericolo, l’operazione è riuscita, anche se al momento non si sa come la granata si sia conficcata in una parte del corpo così delicata.
Intervento chirurgico: il risvolto dell’operazione
Il chirurgo responsabile dell’operazione, Andrew Willow, ha effettuato l’intervento senza utilizzare l’elettrocoagulazione, una procedura che utilizza correnti elettriche per controllare il sanguinamento in chirurgia, ma che avrebbe potuto provocare l’esplosione della granata. La capacità del medico di effettuare un’operazione così delicata senza l’utilizzo di questa tecnica è stata davvero sorprendente.
La viceministro della difesa ucraina, Hanna Maliar, ha condiviso su Facebook una radiografia del soldato insieme ad un post in cui ha sottolineato l’importanza dell’intervento e la professionalità del chirurgo, dimostrando come la medicina possa raggiungere livelli straordinari in situazioni estreme. L’operazione è stata un successo, e il soldato è stato salvato da una situazione potenzialmente mortale.
A proposito di Ucraina, la situazione continua ad essere critica: si pensa ad una guerra in stallo da dicembre. In realtà però si continua a combattere anche se il fronte non si muove in maniera significativa, probabilmente per le condizioni sul terreno dettate dal periodo invernale. In questo periodo, è verosimile che entrambe le parti in lotta si preparino per delle campagne offensive nei prossimi mesi, dalla portata e direttrici incerte ma che richiederebbero mezzi pesanti come i main battle tank.
Tornando a noi, non solo questa operazione ha donato la vita ad un soldato, ma potrebbe salvarla ad altre migliaia in futuro, sia in situazioni di guerra o in incidenti dove potrebbero essere coinvolti ordigni esplosivi.