Al centro di quasi tutte le galassie si trova un buco nero supermassiccio. E se si nutre continuamente, è noto come Nucleo Galattico Attivo, o AGN. Gli AGN sono la fonte di energia costante più compatta nell’universo e una nuova ricerca suggerisce che gli scienziati hanno sottovalutato la quantità di energia emessa da questi oggetti cosmici estremi.
Il problema è la polvere. Intorno agli AGN e nel resto delle galassie che li ospitano, ma anche nella nostra, c’è della polvere. La polvere assorbe determinate lunghezze d’onda della luce, attenuando l’oggetto che sta producendo detta luce. Proprio come più polvere nell’aria rende più rosso il tramonto. Questo effetto è sempre stato considerato trascurabile, ma risulta avere un grande impatto.
Una scoperta che cambia tutto
“Quando ci sono piccole particelle che si frappongono lungo la nostra linea di vista, questo fa sembrare le cose dietro di loro più fioche. Lo vediamo al tramonto in qualsiasi giornata limpida, quando il sole sembra più debole“, ha dichiarato in una nota l’autore principale, il dott. Martin Gaskell, dell’Università della California, Santa Cruz.
Il team ha esaminato l’emissione di AGN NGC 5548 ed è stato in grado di misurare sette diversi indicatori della quantità di polvere attorno all’AGN. Questi sono tutti ampiamente d’accordo e suggeriscono che questo feonomeno è 14 volte superiore a ciò che si vede nelle stelle nelle vicinanze del Sole.
Gli AGN emettono principalmente luce ultravioletta (UV) e questo effetto ha portato a sottovalutare la quantità di luce che gli astronomi stanno catturando. Il team stima che l’AGN potrebbe essere 10 volte più luminoso di quanto previsto in precedenza.