Alcune delle più note catene di supermercati italiane hanno chiuso drasticamente i battenti nel 2022, in gran parte a causa dell’aumento dei costi delle materie prime e di altre spese operative e della feroce rivalità nel settore alimentare italiano. Rivenditori come Conad e Carrefour hanno chiuso negozi in tutto il Paese a causa della mancanza di sostegno da parte del governo.
Conad ha dovuto dichiarare fallimento per un numero minore di negozi, ma persistono gli stessi problemi di gestione e reintegrazione dei dipendenti dei negozi. Anche se il trasferimento dei dipendenti in altre sedi è una possibilità in determinate situazioni, non tutti possono permettersi di farlo. Anche se il 2023 è arrivato, i lavoratori sono ancora preoccupati per le “minacce” di chiusura e di insolvenza. Sappiamo tutti che Conad è una grande catena di alimentari con una solida base organizzativa; è difficile che fallisca.
Possiamo poi parlare di Carrefour, un’altra azienda che ha avuto molte chiusure nel 2022. Le stime richiedono un’attenta analisi dei dati, evidenziando le nazioni che affrontano le maggiori sfide, poiché è lì che le persone sentono gli effetti dell’aumento dei prezzi nella loro vita quotidiana. In sintesi, il 2023 sarà un anno di tensione, in quanto l’impennata dell’inflazione farà salire il costo della vita e renderà più difficile per le famiglie, già in difficoltà, arrivare a fine mese.