Lo sciopero dei benzinai in tutta Italia sembra confermato e potrebbe causare molti disagi agli automobilisti. I distributori resteranno chiusi dalle ore 19 (e dalle ore 22 in autostrada) del 24 gennaio alle stesse ore del 26 gennaio. La protesta riguarda sia le pompe che offrono il servizio “servito” ma anche quelle in modalità self-service.
Nonostante l’appello rivolto dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, la richiesta di revocare lo sciopero è caduta inascoltata. Queste le parole de Ministro: “Sinceramente non capisco come si possa scioperare contro la trasparenza, contro un cartello. E temo che non lo capiscano nemmeno i cittadini. Il decreto prevede che in ogni stazione sia visibile il prezzo medio regionale, ciò a beneficio dei consumatori come della stragrande maggioranza dei gestori: la trasparenza aiuta tutti“.
La replica dei gestori non si è fatta attendere, con una nota congiunta firmata dai presidenti di Faib, Fegica e Figisc/Anisa: “… Lo stop era ed è confermato e le dichiarazioni del ministro sono l’ennesima dimostrazione della confusione in cui si muove il Governo in questa vicenda“.
Il motivo dello scontro tra il Governo e i gestori riguarda i nuovi adempimenti e le nuove sanzioni a carico dei gestori. La posizione delle associazioni di categoria è irremovibile sull’adozione di nuovi costi che graverebbero esclusivamente sui benzinai.
Ricordiamo che lo scorso 14 gennaio, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha firmato il decreto Carburanti che prevede l’introduzione di alcuni cambiamenti sostanziali nel settore. Come indicato da Confcommercio, di seguito riportiamo i cambiamenti più importanti: