Intel ha smentito le notizie secondo cui avrebbe ripreso le operazioni nella nazione eurasiatica, affermando che le accuse mosse dai canali di informazione russi non sono corrette e sottolineando il fatto di essere stata una delle società più severe nell’esecuzione delle sanzioni contro il Paese. Per adempiere al suo dovere di porre fine a tutte le attività in tutto il Paese, Meta ha avuto il suo bel daffare nel gestire le responsabilità associate a questa missione.
Sulla scia della violazione dei confini ucraini, il colosso guidato da Mark Zuckerberg è stato tra i più aggressivi nell’eliminare i siti di propaganda russa e di notizie false, nonostante le ritorsioni del Cremlino, che ha inserito Meta nella lista dei gruppi terroristici russi. È quanto accaduto in occasione della violazione avvenuta all’interno del confine ucraino.
Nell’ambito della continua campagna di guerra diretta o indiretta di Meta contro i due governi, il contestato battaglione Azov in Ucraina è ora un obiettivo di tale azione. Si tratta di una conseguenza diretta della decisione sconsiderata presa dalla leadership di Mosca di iniziare le ostilità più di un anno fa.
Dal momento che il movimento militare ucraino di ultradestra è stato rimosso dall’elenco delle organizzazioni potenzialmente pericolose, sembra che Meta abbia modificato le regole con cui modera i contenuti sulla sua piattaforma. In effetti, sembra che Meta abbia cambiato i suoi standard di moderazione. Per questo motivo, gli Azov possono finalmente creare profili, pagine e gruppi su Facebook e Instagram in piena libertà, con l’unico vincolo dei termini e delle condizioni d’uso di entrambe le piattaforme, controllati dal gigante dei social network.