Anche il colosso Spotify è recentemente finito tra i giganti tecnologici che stanno licenziando i propri dipendenti. L’amministratore delegato Daniel Ek, ha appena dato la notizia.
Il colosso va ad inserirsi nella lista insieme ad Amazon, Meta, Twitter, Netflix e tante altre. Scopriamo insieme tutti i dettagli a riguardo.
Daniel Ek ha annunciato il licenziamento del 6% della forza lavoro come parte di una ristrutturazione a livello aziendale. A perdere il posto dovrebbero essere oltre 500 persone: il numero preciso non è stato dichiarato, ma stando a quanto è scritto sull’ultimo rapporto sugli utili aziendali gli impiegati totali sono circa 9.800 persone.
E analogamente a quanto detto da Sundar Pichai nei giorni scorsi per motivare i licenziamenti in Google, anche Ek dice di assumersi “la piena responsabilità”
per le scelte che hanno portato l’azienda a prendere questa decisione. Ha anche aggiunto che l’azienda fornirà 5 mensilità di fine rapporto ai dipendenti e pagherà anche l’assistenza sanitaria e le ferie maturate fino ad oggi.L’azienda, come d’altronde le altre che hanno seguito la stessa strada, è stata vittima della flessione dell’economia e in parte anche delle assunzioni folli dell’ultimo anno, quando è passata dai 6.617 dipendenti del 2021 ai 9.800 dell’anno scorso. Insieme ai 600 licenziamenti di Spotify, per ragioni simili nelle ultime settimane hanno perso il lavoro altri 53.000 dipendenti tra quelli di Microsoft (10.000), Amazon (20.000), Meta/Facebook (11.000) e Google (12.000).