Le piattaforme petrolifere offshore sono un esempio di ingegneria umana all’avanguardia e rappresentano un’opera di progettazione davvero imponente. Ma cosa c’è dietro il loro funzionamento? In questo articolo vogliamo spiegarvelo in nel modo più semplice possibile.
Tutto comincia con le analisi degli scienziati: una volta individuato un deposito di petrolio sotto il fondale marino, grazie a indagini geologiche e immagini satellitari, le unità mobili di perforazione offshore (MODU) inizieranno a perforare il terreno sottostante il fondo marino.
Esistono quattro tipi di MODU:
Dopo aver scavato il pozzo iniziale, intorno al MODU viene costruita una struttura permanente chiamata piattaforma di produzione. Queste sono le strutture gigantesche che possiamo vedere anche in mare aperto, che vengono portate dalle navi e costruite pezzo per pezzo in mezzo all’oceano. La più grande di tutte è Berkut, che pesa oltre 200.000 tonnellate e si trova al largo della costa russa del Pacifico.
Questi impianti vengono ancorati in diversi modi: tramite cavi e ancore, alcuni sono fissati mediante alte torri, e altri impianti di perforazione hanno pontoni galleggianti. Le condutture che scendono fino in fondo possono essere di diverse centinaia di metri, più alte di qualsiasi grattacielo sulla Terra.