Samurai ed Egitto è un’accoppiata inaspettata, ma una fotografia scattata nel 1864 mostra esattamente questo. La fotografia ritrae una delegazione di 36 uomini, molti dei quali armati con due spade, un onore riservato solo ai samurai. La foto è stata scattata durante la seconda ambasciata giapponese in Europa, chiamata “Missione Ikeda“, inviata dallo shogunato Tokugawa per risolvere un disaccordo sul porto di Yokohama.
In quel periodo, il Giappone aveva adottato una politica isolazionista per preservare la propria cultura dalle influenze europee, anche se nel 1853 il commodoro americano Matthew Perry aveva costretto il paese ad aprire i propri porti al commercio internazionale. Nel 1863, l’imperatore Kōmei ordinò al governatore Ikeda di recarsi in Francia per chiedere la fine dello status di porto aperto di Yokohama.
La missione non ebbe successo e nel 1868 i giapponesi diedero il via alla Restaurazione Meij
i, che portò ad una rapida occidentalizzazione, modernizzazione e urbanizzazione del paese. La fotografia è stata scattata dal fotografo italo-britannico Antonio Beato durante la visita della delegazione giapponese alle meraviglie dell’antico Egitto, come la Grande Piramide di Giza e la Sfinge.La fotografia è un raro documento storico che testimonia l’incontro tra due culture lontane e differenti. Il viaggio della delegazione giapponese in Egitto, durante la missione Ikeda, fu un evento raro e storico, poiché all’epoca il Giappone era ancora un paese chiuso al mondo esterno e questo viaggio rappresentò un‘eccezione alla politica isolazionista adottata dallo shogunato Tokugawa.
La fotografia è anche una testimonianza delle abilità e dell’ingegno dei giapponesi, che erano in grado di viaggiare in una terra lontana e sconosciuta, come l’Egitto, e di apprezzare le sue meraviglie culturali, nonostante la loro politica isolazionista.