News

Tecnologia, nel 2023 basta una rete Wi-Fi per vedere attraverso i muri

Gli ingegneri della Carnegie Mellon University e dell’Università di Waterloo hanno creato una tecnologia all’avanguardia che consente di vedere attraverso i muri utilizzando solo il Wi-Fi. Essa utilizza un sistema chiamato DensePose, che mappa tutti i pixel sulla superficie di un corpo umano in una foto. Successivamente, i ricercatori hanno creato la loro versione utilizzando una rete neurale profonda che mappa la fase e l’ampiezza dei segnali WiFi inviati e ricevuti dai router alle coordinate sui corpi umani.

Tecnologia: allarme privacy a rischio

Il software mappa gli oggetti nella stanza quando il segnale rimbalza indietro, utilizzando il riflesso degli oggetti in movimento per generare un’immagine simile a un radar. Poiché gli oggetti statici non hanno movimento, vengono rilevate solo le persone e gli esseri viventi.

La portata e la precisione sono variabili, principalmente in base allo spessore del muro: funziona bene attraverso cartongesso standard, legno e persino muri di cemento, ma più sono spesse le mura, più è difficile avere un’immagine chiara dell’interno. Così facendo potrebbe aiutare nella ricerca e nel soccorso in situazioni di emergenza

, nella sorveglianza in ambito militare o nella sicurezza in ambito privato.

I ricercatori dell’Università di Waterloo hanno addirittura utilizzato un drone che può volare vicino a un edificio e utilizzare la rete Wi-Fi degli abitanti per identificare e localizzare qualsiasi dispositivo e vedere attraverso le mura.

La tecnologia è davvero rivoluzionaria, ma solleva anche preoccupazioni sulla privacy e sulla sicurezza poiché potrebbe essere utilizzata per spiare le persone senza il loro consenso. Per questo i ricercatori stanno lavorando per sviluppare misure di sicurezza per proteggere la privacy degli utenti, come ad esempio la crittografia dei dati e la possibilità di disattivare la funzione di visione attraverso i muri. Ad ogni modo è importante considerare che queste misure potrebbero non essere sufficienti a garantire la privacy degli utenti in caso di utilizzo improprio della tecnologia.

Condividi
Pubblicato da
Melany Alteri