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Robot con pelle artificiale più sensibile di quella umana

Creato un nuovo tipo di pelle artificiale che si suppone abbia persino più caratteristiche sensoriali rispetto alla pelle umana. Un insieme di caratteristiche che rendono questa pelle pensata per i robot più sensibile della nostra.

Un team della Nanyang Technological University di Singapore ha costruito questa particolare tipologia di pelle artificiale, non solo per rilevare la pressione applicata da un oggetto al tatto, ma anche l’approccio dell’oggetto stesso ad un movimento. La tecnologia ottenuta risulta utile potenzialmente in molti ambiti relativi all’elettronica di prossima generazione, comprese le interfacce uomo-macchina e i robot. Il rivestimento artificiale risultante da questo progetto potrebbe anche essere utilizzato nelle protesi, mettendo a disposizione nuovi modi inediti di sentire e percepire gli oggetti.

“Abbiamo creato una pelle artificiale con capacità di rilevamento superiori a quella umana”, conferma Yifan Wang, professore presso la Nanyang Technological University di Singapore. “A differenza della pelle umana che percepisce la maggior parte delle informazioni dal contatto diretto, questa versione del tutto artificiale ottiene anche molte informazioni codificate in situazioni senza contatto o avvicinamento. Il lavoro di questo team potrebbe portare a tecnologie di prossima generazione superiori ai sensori tattili esistenti».

Pelle artificiale più sensibile ed efficiente di quella umana, la nuova tecnologia sviluppata a Singapore

I ricercatori hanno già eseguito diversi test in vari modi, tra cui lo scorrimento su uno schermo elettronico, la navigazione con una mappa e la manipolazione dei personaggi virtuali dei videogiochi. La finta pelle è stata in grado di rilevare segnali diversi dai bersagli in avvicinamento, il che significa che potrebbe essere possibile anche l’identificazione di oggetti senza contatto come accennato poco fa.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica Small. Si basa su precedenti lavori nello stesso ambito, che ha visto diversi importanti progressi negli ultimi anni. Nel 2022, gli scienziati del California Institute of Technology (Caltech) hanno sviluppato una pelle artificiale in grado di rilevare temperatura, pressione e persino se qualcosa è tossico o meno. I sensori utilizzati sono stati incorporati in idrogel, rendendo possibile la stampa in un processo simile a quello di una stampante a getto d’inchiostro. Le applicazioni commerciali di questa tipologia di rivestimenti artificiali includono il rilevamento di fonti di inquinamento in un fiume. O in alternativa il rilevamento di tracce di esplosivi su bagagli sospetti.

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Pubblicato da
Rosalba Varegliano