Avete presente quelle case automobilistiche che possono spendere milioni di euro e ore di lavoro per creare la prossima auto sportiva, berlina o SUV, e poi risparmiano quando si tratta di scegliere il nome?
Ecco quindi alcuni degli spunti di fantasia che hanno reso in qualche modo celebre i nomi di queste auto.
Un auto che si porta dietro 8 generazioni e vari nomi, sebbene il modello Lettuce di sesta generazione sia di gran lunga il peggiore. La stravaganza è continuata con il design, con due porte su un lato e una porta singola sull’altro. Sorprendentemente Mitsubishi è riuscita a trovare clienti.
Rilasciata nel 2014, il modello C4 di Citroën ha recentemente ricevuto un aggiornamento di mezza età con piccole modifiche estetiche, ma mantenendo gli strani pannelli “air bump”. La guida e il comfort ai vertici della categoria aiutano a sostenere le vendite, nonostante la scelta sbagliata di Citroën.
Sulla carta almeno il Wingle 5 dovrebbe essere un successo, un diesel da 2 litri che sviluppa 141 CV, trazione integrale e una configurazione a doppia cabina per l’avvio. Prendendo in prestito pesantemente dai rivali i modelli più vecchi si presenta con scarsa maneggevolezza e prestazioni su strada.
Il Taycan è stato lanciato alla fine del 2019 e vantava 751 CV abbinati al suo avanzato sistema di trazione integrale. Si potevano raggiungere i 100 km/h in soli 2,8 secondi e i 100 km/h in 6,5 secondi.
Costituendo la base del programma Mission E di Porsche, la Taycan è tutta elettrica, il che solleva la domanda: perché ha il badge turbo?