Il caso di questa giovane donna è un esempio di come il consumo di cannabis possa causare problemi di salute a lungo termine. La sindrome da iperemesi da cannabinoidi (CHS) è una condizione che solo negli ultimi anni è stata riconosciuta, ma che sta diventando sempre più comune con l’aumento del suo consumo.
Sindrome da iperemesi da cannabinoidi: le conseguenze e la terapia
La CHS non è ancora ben compresa dalla comunità medica e spesso viene scambiata per altre condizioni mediche. Ciò significa che i pazienti possono soffrire per mesi o addirittura anni prima di ricevere una diagnosi corretta.
Ma cos’è la CHS? Si tratta di un trattamento che consiste nell’interruzione dell’uso di cannabis, ed è una delle ragioni per cui è importante che i medici siano informati sulle possibili conseguenze del consumo della sostanza. Durante questa, in alcuni casi, i pazienti possono trovare sollievo con l’uso di farmaci antiemetici, ma la soluzione definitiva è smettere di consumarla. La terapia farmacologica è generalmente temporanea e deve essere seguita da una piena interruzione della sostanza.
La CHS è una condizione relativamente nuova e poco conosciuta, ma sembra essere legata all’uso di alti livelli di THC, il principale composto psicoattivo della cannabis. Si stima che la CHS colpisca fino al 70% dei consumatori frequenti, ma molti non lo riconoscono come un vero e proprio disturbo e continuano ad usarla, peggiorando così la situazione.
I consumatori di quest’ultima dovrebbero essere consapevoli delle potenziali complicazioni per la loro salute e cercare aiuto medico qualora sviluppassero sintomi di CHS (come nausea e vomito costanti).