L’idea di riportare alla vita specie estinte attraverso la tecnologia genetica sta diventando sempre di più una realtà concreta, ed è tutto merito della biologia sintetica. Tramite quest’ultima gli scienziati modificano il DNA degli animali esistenti e ricreano creature che si sono estinte da molto tempo.
Uccelli: quali saranno le conseguenze del nuovo progetto
Il team dell’Università della California si è posto l’obiettivo di creare una copia esatta del dodo attraverso il DNA trovato nel suo fossile. Il primo passo verso questo obiettivo è quello di creare cellule germinali primordiali (PGC) a partire dal piccione delle Nicobare, il parente vivente più stretto del dodo. Queste cellule saranno poi trasferite in un ospite surrogato per far crescere l’animale.
Il progetto è stato finanziato con 150 milioni di dollari da alcune aziende e rappresenta un’occasione unica per gli scienziati di studiare questa specie estinta e di capire come ha vissuto, si è evoluta e perché è scomparsa. Inoltre, questo progetto potrebbe avere un impatto significativo sull’ecologia e sulla biologia evolutiva, poiché gli scienziati potrebbero scoprire nuove informazioni sulla storia della Terra e sul modo in cui gli animali si sono adattati ai loro ambienti.
Nonostante questo progetto sia estremamente ambizioso, ci sono anche molte sfide da affrontare. Gli scienziati devono essere molto cauti nel manipolare il DNA delle specie estinte, poiché ci sono molte incognite riguardo alle conseguenze che potrebbero avere sull’ambiente e sugli altri animali che vivono nell’area. Inoltre, c’è la preoccupazione che l’animale riportato in vita potrebbe non essere in grado di sopravvivere nel mondo attuale a causa dei cambiamenti ambientali che sono avvenuti negli ultimi migliaia di anni.
Alcuni sostengono addirittura che questo progetto viola la natura e interferisce con il processo evolutivo della Terra, mentre altri sostengono che è una opportunità per correggere gli errori commessi dall’uomo e preservare la biodiversità. E voi, da che parte state?