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Sia Tim che Wind Tre hanno annunciato aumenti automatici delle tariffe dei loro contratti telefonici in abbonamento. In teoria, i rincari degli abbonamenti non inizieranno prima del 2024, ma in pratica i primi cambiamenti sono già arrivati nei mesi scorsi Le associazioni dei consumatori, in attesa di dichiarazioni ufficiali sul 2019 l’anno prossimo, hanno scelto di agire ora, rivolgendo un appello al Governo, all’AgCom e all’Agcm per salvaguardare i diritti dei clienti delle telecomunicazioni.

Naturalmente, la stagione dei rincari apre anche una nuova battaglia di offerte, con i fornitori che basano le loro offerte sugli incentivi al trasferimento dei clienti. Con la consapevolezza che la fedeltà non paga praticamente mai, è più che mai importante valutare le offerte mensili.

Operatori telefonici, Tim e Wind Tre annunciano l’aumento

Il provider di telecomunicazioni TIM ha dichiarato che le sue offerte di telefonia fissa e mobile saranno adeguate in base all’andamento dell’inflazione del 2024 (quindi non ci resta che aspettare di conoscere l’andamento), con un coefficiente di canone aggiuntivo del 3,5%. È ragionevole aspettarsi un aumento annuale del costo mensile pari al prodotto dell’indice ISTAT (IPCA) e del coefficiente stabilito. Il costo dell’abbonamento TIM è destinato a salire a due cifre nel 2023, dato che l’inflazione prevista per quell’anno supera di gran lunga il 5% e non accenna a diminuire. D’altra parte, è previsto un tetto massimo del 10%.

Il 1° aprile 2024, sulla base dell’IPCA del 2023, verrà applicato il primo aumento. TIM pubblicherà sul proprio sito web una comunicazione con il dettaglio dell’aumento percentuale applicabile entro 15 giorni dalla pubblicazione da parte dell’ISTAT del numero dell’IPCA per ogni anno di riferimento.

Wind Tre è il secondo operatore ad annunciare un aumento delle tariffe telefoniche. Tuttavia, in questo scenario, l’aumento delle tariffe applicabili riguarderà solo i contratti attivati dopo gennaio 2024. Questa volta sarà l’indice FOI (valutato anche dall’ISTAT) a fungere da base per l’aumento, a partire da ottobre. In questa situazione, l’aumento massimo consentito è fissato al 5%.

Già nei mesi scorsi singoli abbonati sono stati contattati da Wind TRE, poco prima della scadenza dei loro abbonamenti separati, con la proposta di estendere i contratti esistenti a un costo maggiore. In questo caso, è stato aggiunto un sovrapprezzo di due euro a contratti telefonici mensili che normalmente costano dai dieci ai dodici euro.

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