Viaggiare nello spazio profondo e raggiungere pianeti simili alla Terra è un’idea che affascina un’infinità di persone da moltissimo tempo. Tuttavia, ci sono molte sfide tecnologiche e scientifiche che devono essere ancora affrontate prima che queste diventino realtà. Il dott. Hank Pernicka, Distinguished Teaching Professor di ingegneria aerospaziale presso il Missouri S&T, è stato piuttosto chiaro sull’argomento.
Viaggi interstellari: l’esperto Pernicka dice la verità sul progetto
Il dott. Hank Pernicka, Distinguished Teaching Professor di ingegneria aerospaziale presso il Missouri S&T, ha messo subito le cose in chiaro affermando: “Questo di certo non accadrà nella nostra vita, ma è comunque affascinante discuterne”.
“Se prendiamo come esempio TOI 700, un esopianeta simile al nostro scoperto recentemente dalla NASA, si trova a 100 anni luce di distanza da noi. Ciò significa che se sviluppassimo un veicolo spaziale che riuscisse a viaggiare alla velocità della luce, ci vorrebbero comunque 100 anni per raggiungere tale destinazione“.
D’altronde le conoscenze scientifiche e tecnologiche attuali non sono ancora sufficienti per realizzare questi tipi di viaggi. La sfida più grande è quella di proteggere i passeggeri da pericoli come la radiazione cosmica e le variazioni estreme di temperatura. La durata del viaggio stesso, che potrebbe durare anni o addirittura decenni, presenta ulteriori sfide per quanto riguarda la sopravvivenza umana e la tecnologia necessaria per mantenere in vita gli astronauti durante il viaggio.
Anche le conoscenze relative alle risorse e alla vita su questi pianeti sono ancora limitate. Pernicka afferma che “potremmo trovare pianeti che sembrano ospitare forme di vita, ma potremmo anche scoprire che non sono adatti per l’esplorazione umana o per la creazione di colonie. La scienza e la tecnologia devono ancora progredire in modo significativo prima che si possa effettivamente prendere in considerazione l’idea di viaggiare su di essi”.