I ricercatori dell’Università di Tecnologia di Graz, in Austria, affermano che molte marche e tipi di veicoli ibridi plug-in molto diffusi producono in realtà più inquinamento di quanto dichiarato.
Secondo il tabloid britannico Guardian, i ricercatori hanno esaminato da vicino i veicoli BMW, Renault e Peugeot e hanno scoperto che le loro emissioni “ufficiali” di anidride carbonica erano superiori alle emissioni reali dei veicoli. Prendendo come esempio la BMW Serie 3 (purtroppo non sono stati citati l’anno, il modello e altri dati specifici), la sua emissione di CO2 era tre volte superiore al limite legale di 36 grammi per chilometro, con 112 grammi.
Gli studi hanno anche dimostrato che i livelli di inquinamento della Peugeot 308 erano superiori del 20% rispetto alla soglia ufficiale di 27 grammi, mentre le emissioni della Renault Megane erano addirittura superiori del 70% rispetto ai 30 grammi dichiarati. Questi dati suggeriscono che i PHEV più recenti contribuiscono all’inquinamento in misura molto maggiore rispetto ai risultati dei test ufficiali; di conseguenza, si raccomanda di indirizzare tutti gli sforzi verso lo sviluppo
di veicoli completamente elettrici per raggiungere le auspicate emissioni zero. Ricordiamo che a partire dal 2035, sia l’Unione Europea che il Regno Unito vieteranno la produzione di auto endotermiche.Alla luce di queste informazioni, Anna Krajinska, responsabile delle emissioni dei veicoli presso T&E, Transport & Environment, un’organizzazione che lavora per lo sviluppo di veicoli a zero emissioni, ha commentato quanto segue: “L’ibrido plug-in viene commercializzato come il veicolo ideale, in quanto dispone di una batteria per i viaggi brevi e di un motore per quelli più lunghi. I risultati degli esperimenti pratici, tuttavia, lo smentiscono. Mentre tutti e tre i PHEV hanno superato i livelli di emissioni dichiarati nei test in città, solo uno ha davvero rispettato le dichiarazioni sull’autonomia elettrica. Il quadro normativo dovrebbe tenere conto delle emissioni reali dei PHEV”.