Negli ultimi anni, la coltivazione di carne in laboratorio ha guadagnato popolarità come un’alternativa sostenibile alla produzione di carne tradizionale, il cui impatto ambientale è stato messo in discussione. Grazie alla tecnologia delle colture cellulari, gli scienziati possono coltivare carne a partire da cellule animali, senza la necessità di allevare e abbattere interi animali. Questo potrebbe aprire la strada anche alla produzione di carne proveniente da animali in via di estinzione, come tigri, elefanti e zebre.
Insomma, nulla di nuovo, visto che gli archeologi hanno recentemente scoperto che i nostri antenati umani mangiavano “carni strane” già 3 milioni di anni fa. Un team di scienziati ha trovato una serie di strumenti di pietra datati a circa 2,9 milioni di anni fa
, utilizzati per macellare la carne degli ippopotami. Questi strumenti erano semplici ma altamente efficaci, e hanno aperto ai nostri antenati la possibilità di cacciare e mangiare una varietà di animali nella savana africana.Il sito archeologico a Nyayanga, nella penisola di Homa nel Kenya occidentale, contiene almeno 1.776 ossa di animali come ippopotami e altri bovidi. Questa scoperta ha portato i ricercatori a credere di aver trovato una “macelleria preistorica“, dove i nostri antenati preparavano e cacciavano la megafauna per cena attraverso pietre per pestare la carne e renderla più tenera.
Inoltre ci ha permesso di capire che i nostri antenati umani si stavano evolvendo per diventare cacciatori e raccoglitori a partire dalle risorse della savana. Ciò gli ha permesso di nutrirsi di proteine utilissime per la loro evoluzione.