Il telescopio spaziale James Webb sta rivoluzionando il nostro modo di guardare al cielo intorno a noi, lo strumento scientifico ha infatti permesso di osservare nello spazio profondo ma anche indietro nel tempo, grazie ai propri occhi che permettono di individuare anche la più flebile traccia di infrarosso che permea l’universo, ottima feature poiché tale spettro della luce è quello che meglio supera le coltri di nubi.
L’ultimo scatto acquisito dal telescopio toglie letteralmente il fiato, si tratta dell’ammasso di Pandora (conosciuto anche come Abell 2744), le sorprese sono decisamente tante.
L’immagine ad alta risoluzione in alto offre una spettacolarità davvero unica, frutto delle molteplici esposizioni poi fuse in un unico scatto, ciò non toglie che anche dal punto di vista scientifico il risultato è eccelso, alcuni oggetti decisamente lontani consentono agli scienziati osservazioni che permettono di studiare meglio le origini del cosmo.
Come riportato dalla descrizione della foto, al suo interno sono presenti oltre 50mila fonti luminose, con una stella appartenente alla via latta in primo piano caratterizzata dal classico stemma a sei fasci tipico del James Webb ST, formazione legata agli specchi esagonali.
Oltre ciò però lo scatto offre strutture decisamente interessanti, innanzitutto basti notare che le formazioni più lontane e dunque anche più antiche appaiono rosse e sullo sfondo, questo a causa del forte red shift che subiscono durante il percorso, oltre ciò è anche possibile vedere l’effetto della deformazione spazio temporale che porta alcune masse stellari ad apparire appiattite o arcuate, artefatti che però nonostante tutto consento di capire moltissime dinamiche dell’Universo.