Hai mai provato disagio o nausea durante un viaggio in auto, in barca o in aerbeo? Ciò non sorprende, dal momento che la “cinetosi” colpisce molte persone nel mondo. Sebbene non gravi, i sintomi sperimentati sono particolarmente spiacevoli e disturbanti.
Ma recentemente si è scoperto che questi effetti possono manifestarsi anche se si utilizza la realtà virtuale.
La cinetosi ha origini antiche. I primi resoconti scritti di questo disturbo risalgono all’800 aC e si riferiscono ad una “peste in mare”. A quel tempo, le navi erano un mezzo di trasporto essenziale per il commercio, la guerra e la migrazione. Durante i viaggi oceanici, molti passeggeri soffrivano di sintomi intollerabili, tanto che la nostra lingua ne conserverà traccia, poiché la parola “nausea” deriva dal greco naus, il cui significato in francese è “navire
” ovvero nave in Inglese.Fu solo nel 300 dC che i cinesi documentarono le molteplici origini della nausea e proposero termini più specifici: zhuche per “l‘influenza del carro” o zhuchuan per “l’influenza della nave”.
Gli scienziati ora sanno che la cinetosi, con qualsiasi mezzo, dipende dal sistema vestibolare. Questo insieme di organi sensoriali situati nel cervello e nell’orecchio interno influenza l’equilibrio e l’orientamento spaziale.
I sintomi della cibercinetosi, come quelli della cinetosi, sono simili e includono:
Nella realtà virtuale, l’utente ha la possibilità di compiere un movimento a 360 gradi. Tuttavia, questa proposta favorisce l’insorgenza dei disturbi associati alla cibercinetosi.