Come concordato in precedenza, torniamo oggi sul tema delle illusioni ottiche. Nello specifico, l'”illusione ottica ambigua” qui rappresentata è un sottogenere di illusioni ottiche inventato da uno psicologo per poter analizzare il livello di concentrazione dei suoi pazienti.
L’immagine di oggi, come l’antica illusione ottica che raffigura un’anatra e un coniglio, nasconde un secondo volto, anche se molto più difficile da vedere rispetto a quello dell’esempio precedente. Ciò che distingue queste opere è il fatto che svelano un nuovo oggetto dopo un “esame” più o meno lungo: gli autori che riescono a ottenere questo risultato in meno di un minuto e mezzo meritano tutti i riconoscimenti che ricevono.
Quando esaminiamo le illusioni ottiche, i circuiti neurali
del nostro sistema visivo imparano e cambiano nel tempo per dare una soluzione. Questo è uno degli aspetti che rende le illusioni ottiche così intriganti. In questo contesto, la teoria dei processi cognitivi può essere vista come un quadro che fa luce sulle caratteristiche delle illusioni ottiche.Qui troverete la sfida di oggi, definita “illusione ambigua”. Queste illusioni rientrano nella categoria più generale delle “illusioni cognitive”, proposte per la prima volta dallo scienziato e medico tedesco Hermann Helmholtz nel XIX secolo. Hermann Helmholtz riteneva che le illusioni cognitive fossero la causa dei “giudizi inconsci”, ossia delle decisioni prese senza pensare coscientemente.
Per riuscire a trovare la seconda figura nascosta, avrete bisogno di un cronometro e di molta perseveranza.