Le illusioni ottiche sono un fenomeno ammaliante e misterioso che ha affascinato e confuso gli esseri umani per secoli. Queste illusioni sono provocate da varie ragioni, tra cui la percezione distorta della profondità, la forma e la dimensione degli oggetti.
Queste illusioni vengono spesso utilizzate da artisti, grafici e psicologi per svariati motivi. Possono diventare delle vere e proprie attrazioni da visitare, delle trovate pubblicitarie oppure possono diventare strumenti per indagare alcuni aspetti della psiche umana come la percezione del movimento e della profondità.
Ecco una carrellata di alcune illusioni ottiche che vi faranno perdere la testa.
Il cubo di Necker è un paradosso visivo pubblicato dallo studioso svizzero Louis Albert Necker nel 1832. Si tratta di una rappresentazione ambigua della figura del cubo. Questo perché diventa impossibile capire quale faccia della figura sia orientata verso l’osservatore e quale sia dietro al cubo.
Il triangolo di Kanizsa è un’illusione ottica descritta dall’italiano Gaetano Kanizsa nel 1955 e raffigura due triangoli equilateri sovrapposti. La particolarità dell’immagine sta nel fatto che nessuno dei due triangoli è disegnato completamente, le linee che li compongono sono interrotte in alcuni punti. I nostri occhi però hanno la percezione del triangolo completo e riescono ad osservare un’immagine nitida e definita nonostante nella realtà sia incompleta.
La stanza di Ames, inventata dall’oftalmologo Adelbert Ames nel 1946 è una stanza create affinché avvenga una distorsione della realtà. Attraverso un gioco di prospettive le persone che si osservano all’interno della stanza appaiono molto più grandi o molto più piccole della realtà.