Grazie a un dispositivo sviluppato presso la Sungkyunkwan University in Corea del Sud, le tue grida serviranno a ricaricare la batteria del tuo telefono. Il primo prototipo è in grado di generare 50 mV di elettricità dai suoni di 100 dB. Questo è l’equivalente del rumore generato dal traffico intenso o da un aeroplano che vola sopra di noi.
Tutto questo è possibile grazie alla corrente generata dalla vibrazione dei cavi in ossido di zinco tra due elettrodi flessibili. In futuro, questo dispositivo consentirà di generare elettricità in modo più efficiente e, chissà, un giorno potremmo vivere in un mondo in cui urlare al telefono potrebbe effettivamente aiutare.
Se non ti piace il primo metodo, potresti trovare il secondo più interessante. Per pochi euro, puoi acquistare una custodia a manovella che ti consente di ricaricare il tuo smartphone con nient’altro che la forza del tuo polso. Il dispositivo, chiamato BoostTurbine 4000
, ha indicatori di carica a LED che mostra la durata della batteria e garantisce un’autonomia sufficiente per effettuare una chiamata di un minuto o inviare alcuni messaggi dopo aver girato la manovella per poco meno di quattro minuti.Il terzo metodo utilizza una ventola per lo smartphone e consente di caricare la batteria sfruttando l’energia eolica. Per caricare il tuo telefono, basta inserirlo in una custodia di ricarica iFan sul manubrio di qualsiasi bicicletta e pedalare per sei ore. Dopo sei ore, avrai generato abbastanza elettricità per caricare completamente il tuo telefono. Per ora, l’iFan è disponibile solo per iPhone, ma data l’originalità dell’idea e quanto sia rispettoso dell’ambiente lo rende degno di menzione.