La Cripta dei Cappuccini è una famosa Chiesa di Roma, decorata con 3700 scheletri. Si trova nella zona meno adatta, l’elegante Via Veneto, resa popolare dal film “La Dolce Vita“, proprio sotto la chiesa di “Santa Maria della Concezione dei Cappuccini“.
Il biglietto d’ingresso costa una decina di euro e comprende oltre alla cripta anche il Museo dei Cappuccini. In realtà devi attraversare l’intero museo per raggiungere la chiesa delle ossa che si trova alla fine del percorso.
Più che una chiesa fatta di ossa la Cripta dei Cappuccini è un ossario, costituito da un corridoio lungo circa 30 metri , collegato con cinque cappelle. Quattro di queste sono decorate con ossa e scheletri mentre uno, il quarto, non lo è perché vi è celebrata la messa.
Una volta entrati si potrà apprezzare un macabro scheletro di un bambino mentre tiene in mano una bilancia e una falce.
Ogni stanza è unica, con diverse ossa utilizzate e disposte in modo creativo, che formano archi, ghirlande e lampadari. C’è un largo uso di teschi, impilati uno sull’altro, che formano scenografie nelle quali sono inseriti scheletri interi con indosso l’abito cappuccino.Questa grande esposizione di teschi, pelvi, scapole e vertebre non è così spaventosa. Ma la parte più inquietante è il logo dei Cappuccini nel tabernacolo centrale della seconda cappella, formato da due braccia mummificate incrociate.
In alcune stanze non c’è pavimento, solo la terra dove i frati sono morti. Dopo aver visitato l’ossario, inizia il Museo. È più grande e tecnologico di quanto si può pensare, con grandi touch screen e vetrate lucide: una contraddizione rispetto alla povertà cappuccina. Qui sono esposti cimeli di famosi monaci e santi, con pannelli che ne spiegano la storia. Tra gli oggetti esposti, ci sono alcuni strumenti di autotortura utilizzati dai frati per martirizzare le proprie carni, e un conta-confessioni, forse un antico strumento per tenere traccia delle “ore lavorative”.