Al 27 di Via Veneto si trova la Chiesa di Santa Maria Immacolata, o Chiesa di Nostra Signora dell’Immacolata Concezione. Roma ospita più chiese di quante ne abbia Starbucks a New York City, ma questa non è una chiesa qualsiasi.
È la storica dimora dei frati Cappuccini, un ordine cattolico fondato nel XVI secolo. I suoi frati sono devoti nella loro dedizione a vivere il Vangelo. Vestono esclusivamente tuniche marroni e fanno voto di povertà, castità e obbedienza.
Decorata con 4.000 scheletri, questa chiesa romana ospita una cripta dove riposano quasi 4.000 frati. Non sono ordinatamente sepolti sotto le lapidi. I loro scheletri adornano le pareti e i soffitti, come dipinti 3D. Anche i lampadari decorati sono fatti di ossa.
Ha spaventato tutti
Il marchese de Sade fece una visita nel 1775. Commentò che “non ho mai visto niente di così sorprendente“, elogi provenienti da un uomo che scriveva pornografia violenta. Un libertino francese, Sade condusse una vita così depravata che la parola “sadismo” fu coniata dopo di lui.
Secondo Esmeralda Shahinas, responsabile delle operazioni del museo, i biglietti d’ingresso al museo e alla cripta aiutano a finanziare le diverse missioni dei cappuccini in tutto il mondo. Spiega che “gran parte del guadagno va a loro e anche al mantenimento delle opere d’arte nella chiesa”.
Il museo ripercorre la storia dei Cappuccini, ricca di manufatti, tra cui rosari e strumenti di penitenza, e un dipinto originale di Caravaggio, San Francesco in meditazione, che raffigura il santo patrono dei Cappuccini crogiolato in chiaroscuri, o contrasti di luci e ombre, sembrando sereno mentre tiene in mano un teschio.