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Delle strane monete trovate in una grotta ricoperta di neve fanno impazzire gli archeologi

La Spagna stava vivendo un’ondata di freddo insolitamente lunga all’inizio del 2021, quando una forte tempesta di neve, la peggiore del genere dal 1971, ha provocato ulteriore scompiglio. Eppure, anche nelle terribili condizioni meteorologiche delle Asturie, nelle parti settentrionali del paese, il locale Roberto García si è imbattuto in qualcosa di spettacolare.

Ha trovato alcune monete antiche sparse all’imboccatura di una caverna che chiaramente non appartenevano a quel luogo. Ciò ha portato ad una scoperta ancora più sorprendente da parte degli archeologi che si sono accalcati nel sito.

García è stato entusiasta di trovare circa 100 monete sparse, ma presto si rese conto che non erano di quest’epoca. Erano troppo vecchie. Si è chiesto se la forte nevicata fosse responsabile del fatto che li avesse trovati sparsi per terra vicino all’ingresso della grotta La Cuesta.

La scoperta accidentale ha stuzzicato la sua curiosità sull’origine delle monete. Sperava che fosse sufficiente per portarli sul posto. Sapendo che solo gli esperti potevano rispondere alle sue domande, ha informato gli archeologi di ciò che aveva trovato.

Un mistero che non è stato ancora risolto

La grotta La Cuesta, situata ad oltre 250 km a nord della capitale, Madrid, lungo il fiume Nalón, è diventata improvvisamente il punto di riferimento per gli archeologi. Tuttavia, ci sono voluti diversi mesi per arrivare finalmente al sito. Un piccolo gruppo di ricercatori guidati da Alfonso Fanjul ha fatto una gita alla grotta in aprile.

Dopo un breve studio, hanno rapidamente individuato l’origine delle monete; appartenevano all’era dell’antica Roma risalente al 200-400 d.C.

Ma chi ha dissotterrato le monete che un tempo erano sepolte al sicuro dagli antichi romani? Perché qualcuno si è imbattuto in loro dopo tutti quegli anni passati sottoterra? Queste sono le domande che ancora risuonano nella testa degli archeologi e storici che hanno studiato il caso.

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Pubblicato da
Simone Paciocco