Gli squali sono animali molto evoluti ed inquietanti, ma nessuno sa che si tratta di esseri piuttosto vulnerabili. Il fatto che alcuni di loro debbano muoversi costantemente per respirare è solo uno dei molti aspetti che li rendono interessanti dal punto di vista biologico.
Squali: una grande famiglia divisa in due
La necessità precedentemente citata è dovuta alla loro anatomia. Gli squali infatti hanno un sistema respiratorio diverso da quello degli animali terrestri. Invece di avere i polmoni, hanno le branchie, che si trovano sulla parte laterale della testa. Queste sono composte da lamelle simili a foglie, le quali contengono vasi sanguigni. Quando l’acqua passa attraverso, l’ossigeno viene assorbito dal sangue e l’anidride carbonica viene espulsa. Per mantenere un flusso costante di acqua attraverso le branchie quindi, gli squali hanno bisogno di muoversi. Questa tipologia di squalo vive in ambienti con bassi livelli di ossigeno, come le profondità oceaniche. L’assorbimento dell’ossigeno dall’acqua richiede un sacco di energia, quindi gli animali marini devono costantemente cercare acqua fresca e ossigenata.
Ci sono anche squali che però non hanno bisogno di muoversi per respirare, grazie a un sistema chiamato “pompaggio buccale” (meno efficiente del “ram ventilation”). Essi vivono in acque con alti livelli di ossigeno e attirano l’acqua in bocca e sopra le branchie, senza doversi muovere. D’altronde la teoria secondo cui tutti gli squali devono muoversi per respirare è stata messa in dubbio già da alcuni anni. In uno studio del 2016, gli scienziati hanno esaminato l’attività respiratoria di alcune specie in laboratorio, scoprendo che alcune di esse erano in grado di respirare senza fare alcun movimento. Ad ogni modo, sono necessarie ulteriori ricerche per confermare la teoria.