Venere, il secondo pianeta del sistema solare, ha affascinato gli scienziati per decenni, in particolare per la sua somiglianza con la Terra. Sebbene sia noto come “gemello infernale” a causa delle sue temperature estreme, dell’atmosfera tossica e della pressione atmosferica elevata, è stato oggetto di studi approfonditi per capire il funzionamento del nostro sistema solare.
Venere: il pianeta disperde calore interno tramite dei “pennacchi”
Recentemente, la NASA ha pubblicato una ricerca su Venere, riguardante la perdita di calore dal pianeta. Secondo la nuova scoperta, il calore che questa disperde nello spazio potrebbe essere sufficientemente “soffice” da causare una mancanza del calore interno del pianeta.
Il fatto che questo pianeta perda calore in modo dimostrabile come la Terra è stato oggetto di studio per molto tempo, ma la mancanza di placche tettoniche ha reso difficile capire esattamente come il calore veniva perso. Tuttavia, grazie all’analisi di decenni di dati, gli scienziati hanno individuato decine di corone precedentemente non analizzate, caratteristiche geologiche quasi circolari che tendono a trovarsi dove la litosfera del pianeta è più sottile.
Più precisamente, la litosfera sottile consente al calore di fuoriuscire dall’interno del pianeta attraverso pennacchi galleggianti di roccia fusa che salgono verso lo strato esterno, come spiegato nel post sul blog del JPL della NASA. Questi si trovano in regioni di litosfera sottile simili alle aree in cui si formano nuove placche tettoniche sul fondo marino della Terra.
La scoperta ha sollevato diverse domande tra gli scienziati, come la causa della litosfera sottile di Venere e se questa caratteristica geologica potrebbe essersi formata a causa dell’attività vulcanica sottostante. La rivista Nature Geoscience e Suzanne Smrekar, autrice principale dello studio, ha affermato: “Questa scoperta ha implicazioni significative per la comprensione della geologia di Venere e della perdita di calore dai pianeti, in quanto suggerisce che le caratteristiche della superficie del pianeta e la sua storia geologica siano correlate alla perdita di calore.”