La società di San Francisco OpenAI, famosa per lo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale (AI), ha lanciato ChatGpt nel novembre del 2022. Daniel Habib, ex dipendente di Facebook e Oculus, ha creato QuickVid AI in soli quattro giorni utilizzando il chatbot, uno strumento che automatizza gran parte del processo creativo per la generazione di idee per i video di YouTube. Questo crea un copione e gli altri strumenti di intelligenza artificiale generativa per la voce e le immagini. Il suo lancio ha permesso ad Habib di collegare QuickVid all’API ufficiale di ChatGpt.
ChtGPT: le novità dell’intelligenza artificiale
L’annuncio di OpenAI ha il potenziale di segnare l’inizio di una nuova corsa all’intelligenza artificiale in cui gli hobbisti che operavano in un’area grigia dal punto di vista delle licenze possono ora trasformare i loro progetti in vere e proprie imprese. Secondo Hassan El Mghari, responsabile di TwitterBio, un servizio che utilizza ChatGpt per generare descrizioni sui profili Twitter degli utenti, questo lancio rende le funzionalità di AI molto più accessibili e convenienti per le aziende.
Inoltre, OpenAI ha modificato la sua politica per la conservazione dei dati, garantendo che tratterà i dati degli utenti solo per trenta giorni e non li utilizzerà per addestrare i suoi modelli. Questa modifica potrebbe rassicurare le aziende che stanno pensando di sperimentare ChatGpt.
Secondo David Foster, socio di Applied Data Science Partners, una società di consulenza nel settore della scienza dei dati e dell’intelligenza artificiale con sede a Londra, la novità sarà “fondamentale” per convincere le aziende a utilizzare l’API. Il timore che le informazioni personali dei clienti o i dati critici interni possano essere fagocitati dai modelli di addestramento di ChatGpt ha finora frenato le imprese dall’adottare lo strumento. La nuova impostazione consentirà alle aziende di sentirsi in controllo dei propri dati, invece di doversi affidare a OpenAI per la gestione della destinazione e dell’utilizzo dei dati.
L’accesso all’API di ChatGpt (o Gpt3.5 come definito da OpenAI) è dieci volte più economico rispetto all’accesso all’API di Gpt3, il modello linguistico lanciato da OpenAI nel giugno del 2020. Ciò, insieme al calo dei prezzi per l’utilizzo dei modelli linguistici di grandi dimensioni, farà sì che nel prossimo futuro ci sia una proliferazione di chatbot AI.