Lussemburgo, Olanda e Germania, insieme alla Francia, hanno già introdotto la nuova legge che fissa a 16 anni il limite di età per accedere ai social media. Per quel che riguarda l’Italia, Carla Garlatti ha affermato di aver inoltrato la domanda alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni ma non di non aver ricevuto risposta.
Lo scopo sarebbe quello di intensificare la sicurezza dei giovani:
“Si tratta in pratica di istituire un nuovo sistema per la verifica dell’età dei minorenni che accedono ai servizi digitali basato sulla certificazione dell’identità da parte di terzi, così da mantenere pienamente tutelato il diritto alla privacy”.
Garlatti, inoltre, dichiara che “la scelta dei 16 anni è armonica col nostro sistema normativo: a 16 anni ci si può sposare e riconoscere un figlio, a 16 anni l’imputato può chiedere che non si svolga a porte chiuse il processo, quindi 16 è l’età dei diritti e a noi sembra più in linea”.
“La tutela dell’infanzia e dell’adolescenza rispetto al mondo digitale è certamente una priorità di questo esecutivo”, queste le parole di Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali. Nonostante ciò è ancora presto per affermare se la proposta diventerà effettivamente legge.