Samsung ha annunciato i nuovi piani di sviluppo aziendale. Il gigante coreano è pronto ad investire oltre 230 miliardi di dollari in Corea del Sud nei prossimi due decenni. L’obiettivo è quello di costruire la più grande fabbrica di chip al mondo.
Grazie a questo colossale investimento, Samsung potrà potenziare l’industria dei chip in madrepatria. Inoltre, potrà contare su agevolazioni fiscali e supporto per gli altri settori di interesse come quelli legati all’alta tecnologia: display, batterie, SoC e molto altro ancora.
Come parte di questo investimento, Samsung realizzerà anche cinque fonderie che attireranno fino a 150 produttori di materiali, parti ed attrezzature. Non mancheranno anche organizzazioni di ricerca e sviluppo di semiconduttori che andranno a migliorare il know-how coreano.
Un investimento del genere non può avvenire senza il supporto del Governo. Infatti, le autorità della Corea del Sud investiranno 25 trilioni di won (pari a circa 18 miliardi di euro) in cinque anni. Queste cifre permetteranno di sostenere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie strategiche
come l’intelligenza artificiale.Ulteriori 360 miliardi di won (pari a circa 190 milioni di euro) serviranno per sviluppare le tecnologie legate al packaging di chip. Ulteriori investimenti estremamente sostanziosi serviranno per le infrastrutture necessarie per i complessi industriali.
Il piano di Samsung e del Governo Coreano si è reso necessario per rafforzare la propria posizione tecnologica e migliorare le proprie industrie legate al mondo dei chip. Inoltre, l’investimento permetterà di rendere meno sensibile l’economia nazionale ad una nuova Crisi dei Chip e alle drastiche variazioni nella supply chain. È chiaro che la Corea del Sud punta all’autosufficienza nelle tecnologie chiave.
Il piano di investimento di Samsung include anche diverse sue affiliate, tra cui Samsung Display, Samsung SDI e Samsung Electro-Mechanics. Queste aziende pianificano di investire cifre considerevoli nei prossimi 10 anni. I settori interessati saranno quelli legati al packaging di chip, ai display e alla tecnologia per le batterie. Si tratta di una mossa che contribuirà a diversificare la base di produzione tecnologica del paese e ad espandere la sua portata.