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QNAP TS-253E, l’archivio di Google Photos direttamente in un NAS

Il NAS QNAP TS-253E, quello economico e alla portata di tutti che può essere trasformato in un cloud personale. Non è la prima volta he parliamo di dispositivi del genere, ma a quanto pare l’attenzione su questi oggetti cresce sempre di più. Non si tratta infatti più di dispositivi remoti, ma di soluzioni evolute e di altissimo livello dotate anche di un sistema operativo proprietario. Questi dispositivi non sono destinati oggi solo ad un target di aziende, bensì anche agli utenti dell’ambito consumer, soprattutto in una fase di digitalizzazione tale.

Focalizzandoci su questo QNAP TS-253E, ci sono tante situazioni da spiegare. Questo dispositivo è un NAS molto compatto e molto semplice nella sua struttura hardware che lo rende appetibile ad un pubblico entry level e più avanzato. E’ dotato di un processore Intel Celeron quad-core a 2.6GHz di frequenza. Ecco poi anche 8GB di RAM non espandibili, mentre nella parte frontale si possono inserire dischi da 3,5″ ma è possibile adattare anche dischi da 2,5″ con interfaccia Serial ATA. Ci sono anche due alloggiamenti per le memorie M2 su slot PCI Express, oltre nella parte posteriore a due porte ethernet a 2.5 gigabit di velocità. Non mancano le USB, due di tipo 2.0 e due di tipo 3.2. Una di essere è sul fronte insieme al tasto per avviare una copia rapida. Completano il tutto due porta HDMI 1.4, anche in questo caso molto utili per la fruizione dei contenuti multimediali o per usare il tutto in desktop.

Noi lo abbiamo utilizzato come backup per il servizio Google Photos, il quale di per sé è stato limitato con un archiviazione massima di 5GB per foto e video. In questo caso ecco l’app collegata al servizio Mars di QNAP, che è uno sviluppatore certificato Google che permette in modo facile di accedere al servizio. Bisognerà solo abilitare il servizio e collassi con il proprio account Google per poi associare Google Photos a Mars di QNAP. Bisognerà solo dire in quale cartella del nostro NAS dover andare a scaricare file di backup

ed impostare un “Job“, ovvero un’attività schedulata, per quanto riguarda l’attivazione del backup stesso, anche giornaliero.

Il secondo step per trasformare un NAS in un servizio cloud, è quello di permettergli di accendere da remoto. Si potrà fare con il servizio My QNAP Cloud, il quale è disponibile all’interno dell’interfaccia sotto forma di applicativo vero e proprio. Dovrete poi autenticarvi con il vostro account e poi associare l’apparato. Sarete dirottati ad una pagina web che è il servizio online di QNAP e dovrete solo associare il NAS, scegliendo quali cartelle e servizi condividere online. Avrete ampia scelta.

In conclusione manca solo un’operazione dopo l’attivazione del servizio Mars per il backup di Google Photos e dopo aver reso fruibile online tramite il cloud il nostro NAS. Ora serve installare un’app sullo smartphone, ovvero QFile. Con questa potrete accedere al NAS dal vostro smartphone ma anche attivare il backup automatico della cartella foto del vostro telefono, quello che fa di solito Google Photos in maniera nativa. Quindi se da una parte abbiamo il nostro backup fisico delle foto prelevate ed archiviate dal cloud di Google Photos, al contempo potrete anche disattivare il backup delle nuove foto utilizzando quello di QNAP. Così le foto del vostro smartphone scattate da quel momento, andranno sul vostro NAS.

Ecco quindi come in pochi e semplici passaggi è stato praticamente replicato il servizio Google Photos in locale senza perdere le funzionalità del cloud, il tutto grazie al QNAP TS-253E. Probabilmente in tanti si ricrederanno quindi sull’utilizzo esclusivo dei NAS in favore delle aziende, visto che questa fattispecie è stata spiegata soprattutto per un pubblico consumer.

 

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Pubblicato da
Felice Galluccio
Tags: nasQNAP