La tecnologia può essere fastidiosa a volte ma ci sono casi in cui i device tecnologici possono salvare la vita. Questo è proprio il caso di Apple Watch e del suo monitoraggio continuo dello stato di salute degli utenti che indossano il wearable.
Come riportato dai colleghi di 9to5Mac, la vita di Ken Counihan è salva grazie allo smartwatch realizzato dall’azienda della Mela. Counihan utilizzava il suo Apple Watch per tenere traccia dei suoi allenamenti, monitorare il sonno e ascoltare musica. Possiamo definirlo un utilizzo normale del device nella quotidianità.
Tuttavia, un giorno, la sua routine è stata interrotta quando ha ricevuto un avviso dal suo orologio. Il messaggio di allerta ha insospettito l’uomo in quanto il device lo avvertiva di una frequenza respiratoria elevata.
Apple Watch ha rilevato anomalie nella respirazione di un uomo, questo ha spinto l’utente ad approfondire scoprendo di avere problemi polmonari che neanche immaginava
Inizialmente, Counihan ha pensato che fosse solo bronchite e non ci ha dato molto peso. Gli avvisi provenienti da Apple Watch si sono susseguiti incessantemente. I sensori dello smartwatch hanno iniziato a registrare anche un calo dei livelli di ossigeno nel sangue, un altro segnale cruciale che qualcosa non andava.
Insospettito da tutti questi segnali, Ken Counihan ha deciso di eseguire degli esami più approfonditi e si è recato al pronto soccorso. Una volta in ospedale, i medici hanno scoperto dei coaguli di sangue nei suoi polmoni, una condizione potenzialmente fatale.
Se non fosse stato per il suo Apple Watch, Counihan avrebbe potuto perdere la vita durante la notte. Si tratta dell’ennesimo episodio in cui un dispositivo indossabile permette di prevenire potenziali problemi di salute negli utenti che lo indossano.
La dottoressa Lucy Franjic, medico di emergenza presso la Cleveland Clinic, afferma di aver visto sempre più pazienti che arrivano con risultati di test dai loro smartwatch e altri dispositivi. Tali dati possono aiutare i medici a diagnosticare problemi sottostanti e prevenire situazioni di emergenza potenzialmente mortali.