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WindTre ha deciso di riorganizzare l’asset dell’azienda, possibile cessione delle attività online

Secondo quanto riferito, la società di telecomunicazioni italiana WindTre sta cercando di riorganizzare la società. Un rapporto di Reuters rileva che l’operatore è desideroso di trasformare le proprie risorse di rete in una società separata.

Si pensa che questo possa generare entrate aggiuntive, dato che il costo della costruzione di reti 5G si sta rivelando sempre più esoso per gli operatori.

È una strategia che molti operatori in tutta Europa hanno cercato di mettere in atto, con Deutsche Telekom, Vodafone e CK Hutchison, proprietaria di WindTre.

Lo scorporo delle sue risorse di rete potrebbe anche aumentare le possibilità di acquisto di Wind Tre, osserva Reuters. Fonti hanno riferito che se ciò si verificasse, l’operatore trasferirebbe 2000 dei suoi 6500 dipendenti in Italia al business delle reti.

L’azienda offre servizi di data center attraverso Stack, che ha un campus fuori Milano.

Anche Tim sta pensando di fare lo stesso

WindTre è il risultato di una storia di fusioni. L’operatore mobile italiano Andala è stato lanciato nel 1999

e poi acquisito da quella che allora era Hutchison Whampoa e ribattezzato H3G/Three Italy nel 2000. Wind è stata fondata alla fine del 1997 da Enel, France Télécom (ora Orange) e Deutsche Telekom e venduta in 2005 a Weather Investments e poi Veon nel 2011. CK Hutchison ha poi acquisito parte di Wind nel 2016 e l’ha ribattezzata Wind Tre, prima di acquisire l’intera società nel 2018.

Restando in Italia, sembra che la cessione della rete di TIM stia andando a gonfie vele. L’istituto di credito statale italiano Cassa Depositi e Prestiti (CDP) è infatti interessato a creare un’unica società di banda larga con Open Fiber.

La CDP ha recentemente fatto un’offerta per le attività nell’ambito di un’offerta congiunta con Macquarie Group, scatenando una guerra di offerte con KKR, che il mese scorso ha presentato un’offerta di 20 miliardi di euro. L’offerta congiunta CDP-Macquarie è stimata tra i 18 e i 20 miliardi di euro.

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Pubblicato da
Simone Paciocco