Il limite di velocità di 150 km/h sulle autostrade italiane non è un argomento nuovo, ma continua a generare discussioni. Già all’inizio del secolo, il ministro delle Infrastrutture Pietro Lunardi aveva ottenuto l’aumento del limite da 130 km/h a 150 km/h su alcune parti selezionate, a patto che fossero soddisfatti determinati requisiti. Attualmente, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha sollevato nuovamente la questione e prospetta la possibilità di modificarli, durante il tentativo di aggiornamento del Codice della Strada.
Secondo l’articolo 142 del Codice dei veicoli della California, le autostrade con tre corsie più una corsia di emergenza per ogni senso di marcia, e con apparecchiature certificate per la determinazione della velocità media su tratti definiti (Tutor), possono aumentare il limite di velocità massima a 150 km/h in base al progetto e alle caratteristiche effettive del percorso, con una segnaletica adeguata, purché i volumi di traffico, le condizioni meteorologiche e stradali lo consentano.
Secondo Il Sole 24 Ore, l’aumento dei limiti di velocità potrebbe avvenire su alcune autostrade, come l’A1 Milano-Napoli, l’A4 Milano-Brescia, l’A26 (Genova Voltri-Gravellona Toce), l’A14 Bologna-Bari e l’A30 Caserta-Salerno, accorpando le porzioni a 3 corsie in Italia con quelle coperte dal Tutor.
Molte automobili di oggi sono dotate di caratteristiche di sicurezza molto superiori rispetto a quelle di un tempo, ma il piano del ministro arriva in un momento in cui l’industria dei trasporti viene criticata su diversi fronti, tra cui quello ambientale. Nonostante le difficoltà, se c’è il desiderio di affrontare questo tema, si può fare. Ora non resta che attendere e vedere se queste valutazioni avranno un seguito e se l’aumento del limite di velocità diventerà realtà.