Tutti siamo a conoscenza del fatto che i tempi in cui stiamo vivendo sono costellati da crisi economiche, inflazione e aumento dei prezzi che portano sempre più persone a dover fare degli enormi sacrifici per arrivare a fine mese.
La crisi non ha delle conseguenze solo sui singoli cittadini ma anche sulle grandi aziende e sulle piccole imprese. I supermercati sono purtroppo tra i più coinvolti da questa crisi. Proprio a causa del continuo aumento dei prezzi degli alimenti, i cittadini scelgono di fare delle spese più mirate per spendere il meno possibile, e ciò porta anche a drastiche conseguenze, come la chiusura di alcuni punti vendita.
Non si tratta di chiusure definitive di grandi catene di supermercati, ma di punti vendita specifici, localizzati magari in piccoli paesi, che non riescono più a sostenere le spese e per ciò sono costretti a chiudere.
Il 2022 ha visto chiudere numerosi supermercati appartenenti a differenti catene e il trend nel 2023 non pare accennare a fermarsi.
Quali sono i supermercati costretti a chiudere
Tra i supermercati che sono stati costretti a chiudere ci sono nomi importanti della filiera come Conad, Carrefour e Tuodì. Tutte e tre le catene hanno chiuso diversi punti vendita nel corso di questi mesi a causa dell’aumento dei prezzi che ha spinto i clienti a spingersi altrove, verso discount più economici, anche a scapito della qualità dei prodotti.
Il problema principale di queste chiusure è la disoccupazione che ne deriva. Infatti la chiusura del supermercato ha spesso portato al licenziamento del personale con conseguenze gravissime per le famiglie coinvolte.