Le illusioni ottiche sono delle immagini ambigue che nel corso del tempo sono state soggette a studi scientifici effettuati per comprenderne l’assurdità. Si tratta infatti di immagini che sono in grado di ingannare l’apparato visivo e il cervello umano facendogli percepire qualcosa che non è presente, oppure facendogli percepire qualcosa che è diversa dalla realtà.
Le illusioni sono delle immagini che hanno affascinato molti scienziati ma anche artisti e architetti. Sono immagini che quindi vengono utilizzate in diversi ambiti come la psicologia e la pedagogia per comprendere il funzionamento del cervello umano. Ma hanno un ruolo estremamente importante anche nell’arte e nell’architettura. Il mondo è pieno di pittori, scultori e architetti che si sono serviti di illusioni ottiche per la realizzazione delle loro opere.
Tra i tanti artisti che hanno utilizzato le illusioni ottiche nei loro capolavori possiamo citare mostri sacri come Leonardo Da Vinci, Salvator Dalì e Giuseppe Arcimboldo.
L’opera di cui parleremo oggi è Relatività del grafico olandese Maurits Cornelis Escher, che si è servito delle illusioni ottiche per la realizzazione della sua incredibile litografia.
Relatività di Maurits Cornelis Escher è una litografia, una tecnica di riproduzione meccanica delle immagini che raffigura un ambiente irreale.
Le opere di Escher sono molto apprezzate da matematici e fisici proprio per l’utilizzo di illusioni ottiche che riguardano la percezione.
In Relatività sono presenti tre scale che formano un triangolo intorno al quale si distribuisce tutto il resto. La particolarità dell’opera è la presenza di tre diverse gravità, di personaggi sono senza volto e inoltre sono presenti linee verticali ed oblique che forniscono un senso di instabilità.
Il grafico olandese con quest’opera, intende creare un gioco di prospettive e senso dello spazio che ingannano l’occhio dell’osservatore.