Recentemente, una frode vecchia ma ancora efficace è tornata di moda: il wangiri, noto anche come truffa della chiamata senza risposta. I cybercriminali si approfittano dell’ingenuità delle persone per addebitare chiamate costose o attivare abbonamenti. Per l’esattezza, la frode originaria del Giappone invia una chiamata senza risposta da un numero estero verso una vittima qualsiasi. Se questa richiama, viene indirizzata verso un numero a pagamento che può addebitare diversi euro in pochi secondi.
Le chiamate avvengono solitamente in orari in cui è più probabile che la vittima non possa rispondere. L’Interpol ha identificato i prefissi internazionali più comuni associati a questa truffa, tra cui Moldavia (+373), Kosovo (+383) e Tunisia (+216).
L’obiettivo è far sì che la vittima richiami il numero, incuriosita o senza riflettere sulla sua provenienza. Richiamando, si attivano servizi con costi elevati, pratiche illegali in Italia ma difficili da bloccare
dagli operatori telefonici. Queste truffe sono redditizie poiché colpiscono molte vittime e sono automatizzate, abbassando i costi di realizzazione.Per difendersi da truffe telefoniche come il wangiri, Panda Security suggerisce di:
Nonostante queste precauzioni, non è possibile prevenire completamente le chiamate wangiri. Se si ricevono molte chiamate sospette, si consiglia di contattare l’operatore telefonico, segnalare il contatto o denunciare il numero alla polizia postale. La cautela e la consapevolezza delle truffe telematiche più recenti sono essenziali per proteggere dati e dispositivi.