Le impennate relative al costo dei carburanti continuano anche in questo primo trimestre del 2023. Molti italiani sono stati costretti a pagare di più i rifornimenti di benzina e diesel nel corso dell’inverno oramai trascorso e di questi primi giorni di primavera, a causa dell’azzeramento delle accise.
Senza il taglio delle accise, i costi per la benzina sono cresciuti di 20 centesimi al litro. I rincari riguardano sia il rifornimento in self service che quello servito. Sulla base delle medie nazionali, oggi gli italiani pagano 2 euro per un litro di benzina per il servito e sino a 1,80 euro per il self service.
I costi sono leggermente inferiori per il diesel. Il gasolio nella modalità servito ha un costo di 1,90 euro al litro sulla media nazionale, mentre il prezzo per il self service sarà pari a 1,70 euro al litro.
Per ora gli aumenti di benzina e diesel non hanno portato ad un incremento anche per gli altri carburanti. Il prezzo del metano e del GPL, in tal senso, sono rimasti stabili nel corso degli ultimi mesi.
Il mancato taglio delle accise nel 2023 da parte del Governo Meloni è stato aspramente criticato sia dal mondo della politica che dalle associazioni dei consumatori. Il Governo, onde evitare ogni genere di speculazioni, si è impegnato attraverso apposito decreto di stabilire controllo quotidiano sui prezzi dei carburanti. Al tempo stesso, è atteso da parte dell’esecutivo un ulteriore provvedimento di riforma per le accise dei carburanti per le prossime settimane.