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Pagamento con POS, la nuova frode si aggira tra i bancomat

Nell’estate del 2022 ha avuto inizio il via libera alle sanzioni per chi non si fosse ancora munito di POS. D’altronde quest’ultimo nel ventunesimo secolo ha raggiunto un valore inimmaginabile, tanto che in molti non possiedono più i contanti.  Ma c’è un lato negativo in questo.
Pagamento con POS: cosa sta succedendo?

Negli ultimi anni, grazie alla crescente diffusione del POS, si è registrato anche un aumento delle truffe. Il POS è uno dei metodi di pagamento più sicuri ed è per questo motivo che viene favorito dallo Stato, che può utilizzarlo per tracciare i pagamenti. Pertanto, mentre sono previsti limiti e soglie per le varie categorie di pagamenti in contanti, non ci sono restrizioni per chi utilizza carte di credito, bancomat e altre forme di transazioni digitali.

Dopo il ritorno alla normalità post-Covid, i POS portatili, ovvero dispositivi di piccole dimensioni che non richiedono cablaggi, sono diventati sempre più diffusi. Funzionano anche con tecnologie più recenti, come il contactless

, che permette di effettuare pagamenti di importi non eccessivi senza inserire il PIN.

Tuttavia, è proprio sfruttando impropriamente questa tecnologia che molti malintenzionati hanno ideato diverse truffe, per lo più legate al furto. Questo è diventato possibile in contesti affollati, dove è facile distrarsi: i truffatori programmano il POS portatile per richiedere un pagamento di importo ridotto e lo avvicinano in modo subdolo ai portafogli, borse e portatessere delle vittime.

Se la vittima non ha attivato notifiche sullo smartphone, difficilmente può accorgersi tempestivamente della truffa. Per proteggersi, è possibile utilizzare portafogli e portatessere dotati di tecnologia RFID, che funzionano come schermatura.

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Pubblicato da
Melany Alteri