Sembra sempre più chiara la posizione di alcune nazioni ed ordinamenti nei confronti dell’intelligenza artificiale e ancor di più di ChatGPT. Canada e Stati Uniti sembrano essere in scia.
Il commissario federale per la privacy, direttamente da Ottawa, avrebbe fatto giungere notizia di aver avviato un’indagine ufficiale su OpenAI. Il tutto dopo una denuncia relativa alla raccolta e all’utilizzo delle informazioni personali.
Ci sarebbe dunque un’indagine in atto per “raccolta, utilizzo e divulgazione di informazioni personali senza consenso”. E’ stato il Commissario Philippe Dufresne in una dichiarazione ad affermare che l’intelligenza artificiale e tutti gli effetti che ne vengono sulla privacy risultano una priorità assoluta e che bisognerebbe che il suo ufficio stia al passo con i “rapidi progressi tecnologici”.
Nella dichiarazione in questione l’ufficio di Dufrense ha fatto sapere che non verranno rilasciate nuove informazioni e dettagli fino alla conclusione delle indagini.
Anche Biden si espone sull’Intelligenza Artificiale: ecco cosa sta succedendo
Reuters avrebbe rilanciato in merito alla situazione descritta nel paragrafo precedente, parlando dell’intervento e delle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden. Il presidente dichiara che bisogna controllare l’eventuale pericolosità dell’intelligenza artificiale sottolineando però che la responsabilità in merito alla sicurezza dei prodotti spetta alle aziende prima che questi vengono lanciati per il pubblico.
Biden sostiene inoltre che l’intelligenza artificiale potrebbe aiutare nel caso di problematiche come il cambiamento climatico o magari nella cura verso alcune malattie. Bisogna però, secondo il presidente degli USA, controllare ed affrontare i potenziali rischi per la società che vengono da una situazione così complessa.