Ogni tipo di esplosione, come è ben noto, risulta sempre tendente ad innalzarsi quanto più possibile. Questa volta invece come è stato ufficialmente riportato sulla celebre rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society, sarebbe avvenuta una particolarissima esplosione in una galassia lontana ben 180 milioni di anni luce dalla terra.
Una particolarità avrebbe caratterizzato questa deflagrazione, rendendola estremamente rara e includendola in una categoria che viene definita “fast blue optical transients” (FBOT).
L’esplosione rilevata ad una distanza così importante è stata annoverata come la più piatta nel suo genere mai registrata. Differentemente dalle altre quattro esplosioni conosciute, questa qui che è stata studiata di recente è un eruzione che non si sviluppa a forma di sfera, come tutte le esplosioni, ma assumendo la forma di un disco
.Questo è quanto riportato in base alle affermazioni dell’astrofisico Justyn Maund, proveniente dall’università di Sheffield nel Regno Unito, il quale ha guidato la ricerca:
“Si sa molto poco delle esplosioni FBOT: semplicemente non si comportano come dovrebbero esplodere le stelle, sono troppo luminose e si evolvono troppo velocemente. In parole povere, sono strane e questa nuova osservazione le rende ancora più strane“.
La teoria degli esperti sembrerebbe chiara: il disco creato durante l’evento, si sarebbe verificato prima che il corpo celeste in questione morisse. Potrebbe però anche essere che si tratti di supernove fallite con il nucleo che collassa in un buco nero che poi va a risucchiare la parte restante dell’astro.