I prestiti bancari alle imprese in Italia sono diminuiti drasticamente tra novembre e febbraio a causa dell’indebolimento della domanda e dell’aumento dei tassi di interesse, ha affermato venerdì la Banca d’Italia.
Nei tre mesi fino a febbraio i prestiti al settore non finanziario sono diminuiti complessivamente del 3,2% su base annua, trainati dal calo del 7,5% del credito alle imprese, ha affermato la Banca d’Italia nel suo bollettino trimestrale.
La contrazione dei prestiti alle imprese “riflette un ampio indebolimento in tutti i settori, e in particolare nel settore dei servizi“, afferma il bollettino, citando maggiori costi di finanziamento per le banche e criteri di prestito più stringenti.
Una situazione non molto positiva
Tra novembre e febbraio il tasso di interesse medio sui nuovi prestiti bancari alle imprese è aumentato di 60 punti base (0,6%) al 3,6%, ha affermato la banca centrale.
I prestiti alle famiglie nei tre mesi fino a febbraio invece sono diminuiti dello 0,1% su base annua, poiché la domanda di mutui per la casa è diminuita, ha aggiunto chiudendo il discorso.
Il bollettino stimava inoltre che l’economia italiana avrebbe registrato nel primo trimestre di quest’anno una “lieve crescita” rispetto ai tre mesi precedenti, dopo la contrazione dello 0,1% alla fine dello scorso anno.
L’ufficio di statistica ISTAT pubblicherà una stima flash del prodotto interno lordo del primo trimestre il 28 aprile.
Ma non è uno scenario isolato: molte altre banche, le cui identità rimarranno sconosciute per adesso, hanno chiesto prestiti d’emergenza alla Federal Reserve la scorsa settimana. Le banche hanno preso in prestito la cifra record di 153 miliardi di dollari della Fed la scorsa settimana.