Il collezionismo abbraccia una vasta gamma di oggetti e culture, tra cui monete, francobolli e gettoni telefonici di valore. Questi ultimi, in particolare, sono diventati oggetti collezionabili grazie alla loro storia e ai vari marchi associati, identificabili tramite il codice a 4 cifre sul fronte. In questo articolo esploreremo la storia, la funzione e l’aspetto dei gettoni telefonici e il loro valore odierno.
I gettoni telefonici emersero nel 1927 durante la fiera campionaria di Milano. Inizialmente, il loro utilizzo era limitato ai telefoni all’interno della fiera, ma nel 1945 furono introdotti gettoni compatibili con tutti i telefoni pubblici italiani. La STIPEL, abbreviazione di “Società telefonica interregionale piemontese e lombarda”, fu la prima azienda a produrli.
Il fronte del gettone presentava un’incisione di una cornetta del telefono, circondata dalle iconiche scanalature. La sigla del marchio e la data di produzione erano anch’esse visibili sul fronte. Inizialmente, la data era indicata con l’anno e una scritta come “anno V°
“. Successivamente, venne introdotto un sistema di quattro cifre, con le prime due che indicavano l’anno e le ultime due il mese. Ad esempio, un gettone 6301 era stato prodotto a gennaio 1963.I gettoni telefonici furono in uso fino al 2000, quando vennero sostituiti dalle schede telefoniche. Tuttavia, proprio la loro scomparsa dalla circolazione ha dato vita a collezioni sempre più ricche e dettagliate. La ricerca della combinazione mancante continua ancora oggi, a oltre 20 anni dall’ultimo utilizzo.
Oggi, non è raro trovare annunci online che offrono gettoni telefonici a prezzi elevati, come 790€ per un singolo pezzo. La loro storia e rarità ne fanno degli oggetti di interesse per i collezionisti, testimoni di un’epoca in cui i gettoni telefonici rappresentavano un elemento fondamentale della comunicazione pubblica.