Il costo della benzina influenza gran parte della cittadinanza, dai singoli individui ai pendolari, e riguarda numerose categorie lavorative. Eventi come il conflitto in Ucraina hanno portato a un aumento significativo dei prezzi dei carburanti in Italia e in altri paesi europei. Tuttavia, cosa succede se il prezzo della benzina continua a salire?
Carburanti: quali sono e quali saranno i prezzi?
Nel 2023, il problema della benzina e del gasolio, nonostante gli aumenti nel 2022, è stato percepito come meno urgente rispetto all’anno precedente, dato il calo dei costi del petrolio e dei suoi derivati. Le agevolazioni economiche sono state prorogate, seppur con metodologie differenti.
Attualmente, il prezzo medio della benzina supera 1,85 euro al litro, arrivando a 1,95 euro al litro sulle autostrade, mentre il diesel è leggermente inferiore. Nello specifico ora Eni, Tamoil e Q8 riducono i prezzi di 1-2 centesimi. La benzina self costa in media 1,888 euro/litro, mentre il diesel self 1,762 euro/litro. Il servito per la benzina si attesta a 2,026 euro/litro e il diesel servito a 1,905 euro/litro. I costi del Gpl variano tra 0,775 e 0,798 euro/litro, mentre il metano ha prezzi medi tra 1,613 e 1,688 euro/kg.
Tali incrementi non sono dovuti in particolar modo all’aumento del costo del petrolio, che è in calo, ma leggermente superiore alla media degli ultimi anni. Sono invece legati agli effetti di eventi come i tagli alla produzione di petrolio da parte dell’OPEC, il principale produttore di derivati del petrolio per lo sviluppo dei carburanti. Per l’esattezza, quest’ultimo ha deciso di ridurre la produzione di oltre 1 milione di barili al giorno, causando un aumento della domanda di benzina e altri carburanti. Ecco, tenetevi forte perché questa situazione potrebbe peggiorare sensibilmente fino all’estate.